1) Chi può controllare l’obbligo del green pass dei lavoratori?
Ad effettuare le verifiche può essere direttamente il datore di lavoro oppure uno o più incaricati appositamente designati da lui.
2) Chi deve segnalare le violazioni dell’obbligo di green pass in azienda al prefetto?
Le violazioni dell’obbligo del Green Pass devono essere comunicate al Prefetto dal datore di lavoro anche tramite i verificatori incaricati e designati.
3) Può essere richiesto anticipatamente il Green Pass prima dell’ingresso in azienda?
Il Decreto “Capienze” dell’8/10/2021 modifica le modalità di verifiche del Green Pass nei luoghi di lavoro. L’articolo 3, prevede che «in caso di richiesta da parte del datore di lavoro, derivante da specifiche esigenze organizzative volte a garantire l’efficace programmazione del lavoro, i lavoratori sono tenuti a rendere le comunicazioni» relative al green pass «con un preavviso necessario a soddisfare le predette esigenze organizzative». I datori di lavoro, pubblici e privati, potranno verificare il possesso del green pass da parte dei lavoratori anche in anticipo e prima dell’ingresso in ufficio o in azienda, per garantire la «programmazione del lavoro».
E la mancata comunicazione al datore di lavoro, anche in anticipo, del possesso del certificato, farà scattare subito la sospensione dello stipendio, perché il datore di lavoro potrà considerare il lavoratore subito come assente ingiustificato.
4) Come deve essere incaricato il responsabile dei controlli in azienda?
Il responsabile dei controlli in azienda deve essere incaricato tramite una delega scritta predisposta dal datore di lavoro prima del 15/10/2021, in cui sono contenute anche le linee guida per effettuare le verifiche.
5) Soggetti esterni all’azienda possono essere incaricati ai controlli?
La norma non vieta che soggetti esterni possano effettuare le verifiche. E’ necessario definire tale modalità in una specifica procedura facendo attenzione anche agli aspetti privacy trattati.
6) Chi può svolgere i controlli?
7) Il lavoratore senza Green Pass quali ripercussioni ha sulla busta paga e sui contributi?
L’assenza del Green Pass determina la perdita della retribuzione per tutte le giornate in cui il lavoratore non sia in grado di esibirlo: gli effetti a cascata si hanno anche sulla retribuzione indiretta e differita, compresa la maturazione del Tfr
8) Nello studio associato chi è il responsabile dei controlli?
Il responsabile è chi ha la qualifica di datore di lavoro, in genere è il legale rappresentante.
9) Chi esegue i controlli in azienda può chiedere il documento di identità al lavoratore/visitatore/fornitore?
Sì, con la finalità di accertare l’identità personale del lavoratore.
10) Come deve essere tracciato il controllo del green pass all’ingresso dell’azienda?
Premesso che non si possono trattenere documenti o dati in fase di verifica: è consigliabile tracciare l’avvenuto controllo, istituendo un registro che riporti data ed orario della verifica, soggetto accertatore, soggetto verificato e l’esito del controllo.
11) Il responsabile dei controlli deve essere formato?
Sì, deve conoscere bene la procedura aziendale definita per il controllo del Green Pass e il DL 127/2021
12) Come viene calcolata la sanzione nel caso gli enti preposti al controllo verifichino la presenza di un lavoratore che per più giorni è stato ammesso in azienda senza Green Pass?
La sanzione prevista da 400 a 1000 euro viene applicata per ogni accesso senza Green Pass
13) Come deve essere gestito il lavoratore senza Green Pass?
Chi non avesse il green pass non potrà lavorare. La sua sarà considerata una assenza ingiustificata e sarà sospeso il pagamento dello stipendio. Non è prevista però una sanzione disciplinare.
14) Come deve essere gestito il controllo del Green Pass dei lavoratori appartenenti ad altra azienda o autonomi?
Questo caso è molto frequente ad esempio nei cantieri edili o negli appalti. La verifica del green pass va effettuata anche nei confronti dei lavoratori che accedono al luogo di lavoro che fa riferimento all’impresa
15) Chi è il responsabile della eventuale sanzione in uno studio associato?
E’ il rappresentante legale che coincide con il datore di lavoro
16) Cosa succede se il Green Pass scade durante l’orario di lavoro?
Questo può succedere ad esempio se il lavoratore ha effettuato un tampone negativo che ha una validità di 48 ore.
Si potrebbero creare dal 15 ottobre 2021 con l’entrata in vigore del DL 127/2021 una situazione di grave disagio per le attività economiche, con il loro rallentamento e nei casi più gravi con l’interruzione di servizi anche essenziali
La risposta al quesito arriva dagli art. 1 e 3 del DL 127/2021 che prevedono sia per il settore privato che pubblico l’obbligo del Green Pass ai fini dell’accesso ai luoghi di lavoro.
_ e’ il momento dell’accesso al luogo di lavoro quello in cui la verifica della validità del green pass deve essere effettuata dal datore di lavoro
_ non assume alcun rilievo la scadenza del green pass durante la giornata lavorativa
17) Come deve essere gestito il Green Pass per i lavoratori somministrati?
Gli obblighi dell’agenzia
Il somministratore ha l’obbligo contrattuale nei confronti dell’utilizzatore di assicurarsi che il lavoratore abbia i requisiti per l’esecuzione della prestazione lavorativa. Dunque l’agenzia di somministrazione sarà tenuta a informare i lavoratori sui nuovi obblighi relativi al possesso del green pass.
Gli obblighi dell’utilizzatore
L’onere dell’utilizzatore è quello di verificare il possesso del green pass da parte del lavoratore. Questo perché, come prevede l’articolo 35, comma 4, del Dlgs 81/2015 (il Codice dei contratti), l’utilizzatore ha «nei confronti dei lavoratori somministrati gli obblighi di prevenzione e protezione cui è tenuto, per legge e contratto collettivo, nei confronti dei propri dipendenti».
18) Che cosa succede se un lavoratore in somministrazione si presenta in azienda senza green pass, nonostante sia stato informato dall’agenzia?
Poiché comunque l’agenzia ha un obbligo contrattuale nei confronti dell’utilizzatore, non potendo verificare il green pass al momento dell’accesso sul luogo di lavoro per evidenti motivi (e considerando che l’utilizzatore ha la direzione e il controllo dei lavoratori in missione al pari dei dipendenti diretti) l’agenzia adempie correttamente al suo onere civilistico informando compiutamente i lavoratori in ordine ai nuovi obblighi relativi al possesso del green pass.
19) Chi accede allo studio professionale senza essere un «lavoratore» va comunque controllato?